La proposta progettuale parte dall’intenzione di valorizzare il complesso archeologico dell’antica Aquinum, sito di primaria importanza per la Valle del Liri e per il Lazio meridionale in generale.

Il nucleo principale del progetto è costituito dal complesso monumentale così detto delle “Terme centrali” e dalla zona del vicino teatro e dei ruderi di un edificio absidato interpretabile come tribunale dell’antica città. L’insieme dei monumenti è stato in parte portato alla luce negli ultimi dieci anni su campi originariamente adibiti a pascolo, grazie alla continua e fruttuosa collaborazione del Comune di Castrocielo (proprietario del Bene) e del LabTAF (Laboratorio di Topografia Antica e Fotogrammetria) dell’Università di Salento. 

Il Comune di Castrocielo, attraverso una strutturata campagna di acquisizione di terreni e di fabbricati rurali, ha potuto aggregare un’area di circa 10 ha corrispondente al centro della città antica e pari a circa un decimo della sua estensione originaria. Questa nascente area archeologica è già da un decennio teatro di importanti progetti di ricerca e valorizzazione, rappresentando il potenziale volano di sviluppo turistico e culturale per tutta la circostante alta valle del Liri.  

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Le società Ars srls e Cominio srl hanno già operato sul sito archeologico, collaborando a vario titolo nella valorizzazione dei resti emergenti. Strategie di valorizzazione attraverso i moderni strumenti ICT sono state già efficacemente messe in atto dalla società Ars srls nel progetto “Metateca”, finanziato con fondi della Regione Lazio (Determinazione G19261 del 30.12.2014), il quale ha meritato il riconoscimento tra i migliori progetti italiani per la digital innovation nelle arti nell’edizione 2017 / 2018 del “Premio Cultura + Impresa”, e si è rivelato un notevole successo in termini di affluenza di pubblico. Il progetto “Metateca” consiste in un allestimento interattivo ed immersivo installato all’interno degli ambienti restaurati di un casale adiacente gli scavi delle Terme centrali.

Lo spazio museale così realizzato costituisce un luogo di introduzione ed approfondimento dell’area archeologica e, in virtù delle sue innovative dinamiche di coinvolgimento, è stato accolto con entusiasmo da un largo numero di visitatori, costituito soprattutto da giovani e da gruppi scolastici. L’istallazione ha inoltre guadagnato la prima pagina della nota rivista di settore “Archeomatica” (numero di Giugno 2018), acquisendo grande notorietà a livello nazionale.  

L’allestimento immersivo sopracitato è ospitato all’interno di un corpo di fabbrica tardo ottocentesco (denominato Casale Pascale). Tipico esempio di architettura rurale minore del Lazio meridionale, il fabbricato è stato completamente restaurato ed in parte ricostruito dalla società Cominio srl, attraverso l’uso di materiale e tecniche fedeli alle caratteristiche tipologico-costruttive ed identitarie dell’edificato tradizionale.